Meno perdite e più qualità, l’innovazione per prevenzione malattie dell’olivo
Secondo la Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), ogni anno, circa il 40% delle coltivazioni mondiali viene distrutto da malattie con perdite commerciali di oltre 220 miliardi di dollari. Prevenendo la diffusione e l’introduzione di agenti biotici si potrebbero ridurre tali perdite garantendo l’immissione nel mercato di alimenti di qualità a costi sostenibili. Nell’olivicoltura nazionale, lo sviluppo di sistemi predittivi in grado di individuare precocemente una malattia, assume particolare importanza nella gestione agronomica di un oliveto in quanto consente di intervenire in maniera efficace quando il danno agli organi della pianta non è manifesto. Attualmente, sono carenti le applicazioni tecnologiche di tipo “smart” per la difesa da avversità biotiche e ciò nonostante le implicazioni negative determinate da una attuazione empirica di piani agronomici di difesa delle piante sull’ambiente, sulla salubrità, sulla qualità e quantità delle produzioni.
Il progetto
Da qui nasce il progetto “Spremo”, un’applicazione di tecnologie “smart” per il monitoraggio, prevenzione e diagnosi precoce delle malattie di interesse economico dell’olivo. Un progetto finanziato con i fondi del Psr Sicilia 2014-2020 attraverso la sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.
Partenariato
Con l’intento di colmare tale deficit tecnologico, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca difesa e certificazione – Crea Dc di Bagheria (Palermo), unitamente a un’associazione di categoria, una Organizzazione di produttori (OP) e 7 imprese agricole e/o agroalimentari della filiera olivicola olearia siciliana, si sono riunite in una Ats (Associazione temporanea di scopo) per il trasferimento delle innovazioni in progetto. Capofila del progetto è L’Oleificio San Calogero di Santangelo Giuseppe & C, sito a Sciacca (AG), che convoglia la produzione di oltre 500 produttori olivicoli.
Obiettivi del progetto
Il progetto mira a favorire lo sviluppo di un sistema diagnostico smart per l’olivo capace di:
• prevenire malattie in vivaio e in campo;
• individuare cultivar siciliane a bassa suscettività a specifiche malattie per la costituzione dei nuovi impianti;
• ottimizzare la gestione agronomica degli oliveti in biologico e in convenzionale in modo da ridurre l’insorgere di malattie e migliorare la qualità commerciale e salutistica degli oli;
• stoccare in maniera selettiva gli oli prodotti in rapporto al contenuto in molecole a elevato potere salutistico.
Le 4 innovazioni
Punto di forza del progetto sono quattro innovazioni tecnologiche di tipo smart che consentiranno di ridurre le perdite di prodotto migliorando, al contempo, la qualità commerciale e salutistica degli oli.
Per la diagnostica precoce della Xylella fastidiosa e di alcuni dei principali patogeni dell’olivo, verrà utilizzato l’apparecchio portatile BCUBE@, basato sulla tecnica di amplificazione isotermica, il quale presenta notevoli vantaggi rispetto alle tradizionali PCR sia in termini di semplicità di utilizzo che nel tempo di attuazione delle analisi. Saranno validati protocolli diagnostici e dei BKit di saggio specifici per alcune delle principali malattie dell’olivo.
Sempre ai fini della diagnosi precoce di malattie delle piante sarà introdotta una applicazione mobile (App GO-OLIVE) in grado di aiutare l’imprenditore agricolo alla individuazione tempestiva di alcune malattie dell’olivo fornendo al contempo le idonee strategie di difesa (biologica e non) da mettere in atto. Per quanto riguarda lo stoccaggio mirato degli oli prodotti verrà introdotto in frantoio l’apparecchio NIR XDS della Foss, basato su spettroscopia nel Vicino Infrarosso (Near Infrared Reflectance), in grado di valutare, in pochi minuti e senza reagenti, la qualità commerciale e salutistica degli oli. Per la gestione dell’irrigazione degli impianti olivicoli secondo i principi dell’agricoltura di precisione saranno introdotte in una azienda partner sensori Yara ZIM-probe in grado di dare informazioni in continuo sullo stato di stress idrico della pianta.
di Giuseppe Campisi e Antonio Giovino